sabato 14 giugno 2025

Israele vergognoso, noi pure!

 Israele attacca l’Iran. Da Netanyahu vergogna senza fine (su tutti noi)

Nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno 2025, Israele ha attaccato lIran. Lo ha fatto senza alcuna legittimazione internazionale, bombardando e uccidendo (loro dicono obiettivi militari”), distruggendo qua e là come fosse padrone del Medio Oriente tutto.

Facciamo chiarezza: non sta scritto da nessuna parte in nessuna clausola, in nessun trattato internazionale che spetti a Stati Uniti, NATO, Unione Europea, Regno Unito o Israele decidere chi debba o non debba possedere larma nucleare. Non sta scritto da nessuna parte che a questi paesi spetti decidere chi può e chi non può sviluppare un programma nucleare, civile o militare. Eppure essi lo fanno. Da sempre. Come se lOccidente, cioè l’impero americano, preso collettivamente o nelle sue singole diramazioni (che ormai sono la stessa cosa), potesse arrogarsi il diritto di decidere il futuro di interi popoli.

C’era un accordo! Un accordo serio, firmato il 14 luglio 2015 a Vienna tra lIran, i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti) più la Germania e lUnione Europea. Un compromesso storico sul programma nucleare iraniano, frutto di anni di diplomazia. Un patto che lIran ha rispettato. Ma laccordo è stato fatto a pezzi, unilateralmente, dopo lascesa al potere di Benjamin Netanyahu. Il 8 maggio 2018, lamministrazione Trump su chiara richiesta di Israele ha annunciato il ritiro degli Stati Uniti dallaccordo e il ripristino delle sanzioni economiche contro Teheran, con lobiettivo dichiarato di costringere il brutale regime iranianoa cessare la propria attività destabilizzante. Ovvero: a ritirarsi dalla Siria, dove i pasdaran sostenevano il governo (legittimo) di Bashar al-Assad.

L’Iran non ha avuto voce in capitolo. Nessun diritto di replica. Nessuna possibilità di negoziare. Da un giorno allaltro, per volontà israeliana, laccordo multilaterale è stato stracciato. E rimpiazzato con un regime di sanzioni oscene, brutali, ingiustificabili. Un assedio economico senza precedenti, inflitto a un paese sovrano non perché avesse violato un trattato, ma perché Israele lo ha chiesto. E Trump ha obbedito.

L’ipocrisia dellOccidente si è mostrata in tutta la sua evidenza. Le sanzioni non sono passate allONU come era giusto che fosse perché Cina e Russia vi si sono (giustamente) opposte. Ma gli Stati Uniti hanno reagito con la consueta arroganza: minacciando ritorsioni contro qualunque Stato non applicasse unilateralmente quelle sanzioni. Nonostante la loro illegittimità internazionale, confermata dalla bocciatura al Consiglio di Sicurezza. Un comportamento da gangster, quello americano, non certo degno dell’autoproclamatasi nazione guida del mondo libero.

Tra aprile e maggio 2025, si sono svolti colloqui indiretti tra Stati Uniti e Iran, in Oman e in Italia. Tentativi fragili, ma reali, per ricucire lo strappo. Ma i negoziati si sono arenati su un punto chiave: gli Stati Uniti pretendevano lo smantellamento totale del programma nucleare iraniano. Pretendevano che non vi fosse alcun arricchimento dell’uranio. L’Iran, legittimamente, ha rifiutato. Perché arricchire l’uranio per scopi civili è un suo diritto. È un diritto riconosciuto, sancito, e nessuno ha lautorità per toglierglielo.

Ma il diritto, per USA, Israele e alleati (sudditi), non esiste. Esiste solo la forza. Doppio standard. Israele, nazione che non ha mai firmato il Trattato di Non Proliferazione Nucleare, possiede un arsenale atomico non dichiarato, protetto da un’omertosa complicità occidentale. Eppure è Israele che vuole decidere chi può avere accesso alla tecnologia nucleare. È Israele che detta legge, che punisce, che bombarda. Senza che nessuno osi fermarlo.

E lOccidente? Tace. Imbalsamato. Incapace di opporsi, incapace di ragionare, incapace di guardare oltre la propria autoreferenzialità morale e culturale. USA, UE, NATO, Regno Unito, Francia, Germania: tutti responsabili. Hanno perso ogni credibilità. Ogni dignità. Non possono più ergersi a paladini dei diritti umani, della pace, della giustizia. Hanno svenduto tutto, e oggi sono solo leco spenta di un passato imperiale.

In questo disastro globale, solo una potenza sembra oggi conservare la forza morale per definire, comprendere e risolvere le situazioni chiave della geopolitica: la Russia di Vladimir Putin. Nonostante le critiche, nonostante l’ostilità dellapparato occidentale, Mosca continua a difendere la sovranità degli Stati, a dialogare, a mantenere una visione multipolare del mondo. Collaborazione nell’interesse reciproco. Questo è il vangelo di Mosca. Coerenza, lucidità, indipendenza. Cose cui l’Europa ha rinunciato preferendo il balsamico collare a strozzo di Washington.

Il bombardamento israeliano contro lIran è un crimine. Un atto di guerra codardo, compiuto con la certezza dellimpunità. Ma è anche una rivelazione. La maschera è caduta. Il re è nudo.

LUCA COSTA

PONTE ARCOBALENO: LUCA COSTA: una voce del pensiero alternativo



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