mercoledì 25 giugno 2025

Siria: strage di Cristiani

 SIRIA: I CRISTIANI MUOIONO NEL SILENZIO. IL NUOVO REGIME, VOLUTO DAGLI USA E DA ISRAELE, È UNA MACELLERIA ISLAMISTA

di Luca Costa

Strage durante la Messa

Domenica scorsa, 22 giugno, durante la messa alla Chiesa di Mar Elias a Damasco, una bomba è esplosa in mezzo ai fedeli. Lattentato ha causato almeno decine di morti e decine di feriti. Un massacro. Silenzioso. Come sempre accade quando a morire sono cristiani in Medio Oriente.

Il patriarca greco-ortodosso di Antiochia, John X Yazigi, ha rotto gli argini: ha dichiarato pubblicamente che il nuovo governo siriano è complice, se non responsabile diretto, per non aver garantito nemmeno il minimo della sicurezza a una comunità ormai decimata. Una denuncia che dovrebbe far rumore. Ma nessuno ne parla.

Perché oggi, chi uccide i cristiani in Siria non è il solito "tiranno", ma un alleato strategico voluto, creato da Washington e benedetto da Tel Aviv.


Dal cambiamento di regime alla catastrofe

Chi ha voluto la distruzione della Siria? La risposta è chiara e documentata: gli Stati Uniti, Israele, Turchia, e i loro alleati del Golfo, che fin dal 2011 hanno finanziato, armato e protetto uninsurrezione settaria e jihadista contro il governo di Bashar alAssad. Un leader autoritario, certo, ma che garantiva un equilibrio confessionale. La Siria era uno degli ultimi paesi arabi dove cristiani, musulmani sunniti, sciiti, drusi e alawiti convivevano, seppur sotto sorveglianza statale.

Ma lobiettivo dellOccidente non era la pace. Era lannientamento di Assad, considerato troppo vicino alla Russia e all’Iran, troppo resistente allegemonia americana nella regione. Così, in nome dei diritti umani, si è spalancata la porta allinferno: Al-Qaeda, ISIS, Al-Nusra, HTS, tutti incoraggiati, direttamente o indirettamente, da decine di miliardi di dollari in armi e appoggio logistico.



Il nuovo volto del potere: Ahmed alSharaa

Ora, nel 2025, a 14 anni dallinizio del caos, la Siria è caduta definitivamente nelle mani di un altro tipo di tiranno. Il nuovo presidente siriano si chiama Ahmed alSharaa, meglio noto con il nome di battaglia Abu Mohammad alJoulani. È un ex comandante di Hayat Tahrir al-Sham (HTS), gruppo nato da una costola di Al-Qaeda in Siria. Un uomo che fino a un anno fa era sulla lista nera del Dipartimento di Stato americano come terrorista internazionale, con una taglia di 10 milioni di dollari sulla testa.

E oggi? Oggi è il presidente della Siria. Ufficialmente ad interim, ma con pieni poteri, senza parlamento, con una nuova costituzione provvisoria basata sulla sharia, e con lappoggio implicito di Washington, Ankara, Doha e Tel Aviv.

Nel gennaio 2025 ha deposto Assad dopo una campagna militare lampo, ed è stato proclamato leader da unassemblea farlocca messa in piedi da ex ribelli, miliziani e consiglieri stranieri. Oggi controlla la sicurezza, la magistratura, lesercito e la stampa. Un potere assoluto, fondato sulla religione e sulla vendetta.


Chi è davvero alSharaa? Un "presidente" jihadista

Al‑Sharaa non è un volto nuovo per chi segue la guerra siriana. Era il volto mediatico di Jabhat al-Nusra, braccio siriano di Al-Qaeda, che si è poi riciclatoin HTS. Un gruppo che ha massacrato alawiti, cristiani, sciiti e curdi, usando metodi da guerra santa: decapitazioni, pulizia etnica, imposizione della legge islamica.

Con laiuto turco, qatariota e americano, ha trasformato Idlib in un emirato islamista. E ora, con il favore della distrazione globale, ha esteso il suo controllo a Damasco e al resto della Siria occidentale. Eppure, nessun editoriale indignato. Nulla. Tutto va a meraviglia nel migliore dei mondi possibili: quello a stelle e strisce.Cristiani: bersagli senza voce

La comunità cristiana siriana è passata da oltre 2 milioni di fedeli nel 2010 a meno di 400.000 oggi. I villaggi cristiani sono stati svuotati, saccheggiati, bombardati. I simboli religiosi distrutti. Le chiese incendiate. E ora, dopo lattentato di Damasco, è chiaro che non c’è nessuna intenzione di proteggerli. Nessuna. Nessun leader europeo ha detto una parola.

La nuova Siria jihadista non ha spazio per chi non si piega alla legge religiosa. I cristiani vengono intimiditi, discriminati, costretti a fuggire. I loro leader sono lasciati soli. La loro sofferenza viene ignorata dai media occidentali, troppo impegnati a difendere le nuove democrazienate a suon di bombe.


Occidente: complice e servo

Non è solo colpa degli estremisti locali. È colpa di chi li ha creati, finanziati, organizzati e legittimati. È colpa degli Stati Uniti, che hanno scommesso sulla caduta di Assad per spezzare lasse Mosca-Teheran-Damasco. È colpa di Israele, che ha colto loccasione per indebolire un vicino scomodo e destabilizzare larea a proprio vantaggio. È colpa dellEuropa, che ha seguito a testa bassa ogni strategia imposta da Washington, senza mai fermarsi a guardare le conseguenze.

E ora che la Siria è diventata un inferno islamico sotto Ahmed alSharaa, nessuno osa alzare la voce. Perché il nuovo regimefa comodo: non è anti-americano, non è pro-iraniano. È brutalmente islamista, ma fa i nostri interessi”.


Conclusione: la Siria non è rinata. È stata assassinata

La Siria non è rinata. È stata distrutta, svenduta e offerta in sacrificio agli interessi geopolitici di USA e Israele, con la complicità delle monarchie del Golfo e il silenzio vile dellEuropa. Le minoranze cristiani in primis sono diventate carne da macello, pedine inutili di una partita tra superpotenze.

E nessuno, né a Bruxelles, né a Roma, né a Washington, ha il coraggio di dire la verità: che ciò che oggi guida la Siria non è una rivoluzione, ma un regime islamista armato, benedetto dalle cancellerie occidentali, incapaci di spiegarci quale sia in fondo la differenza tra al-Sharaa e Khamenei.

In base a cosa uno sarebbe “buono” e l’altro “cattivo”?

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