Cisgiordania: Israele contro i cristiani
Nel cuore della Cisgiordania, a pochi chilometri da Ramallah,
sorge Taybeh, l’ultimo villaggio interamente cristiano dei
Territori Palestinesi. Un tempo simbolo di coesistenza pacifica e di
fede radicata, oggi è bersaglio di una campagna crescente di
violenze da parte dei coloni israeliani. La tensione è esplosa
nuovamente il 7 luglio, quando un gruppo di coloni ha dato fuoco ai
campi che circondano il cimitero del villaggio e la chiesa bizantina
di San Giorgio, risalente al V secolo. Solo l’intervento tempestivo
dei residenti ha impedito che un patrimonio millenario venisse
ridotto in cenere.
La popolazione locale denuncia attacchi
sistematici, incursioni nei campi coltivati, danneggiamenti agli
ulivi – una risorsa economica vitale – e la continua presenza
intimidatoria di coloni armati. Ogni mattina, gli agricoltori trovano
le loro terre violate, rese inaccessibili o distrutte dal passaggio
del bestiame condotto volutamente nei loro poderi. Tutto ciò avviene
sotto lo sguardo passivo, se non complice, delle forze di sicurezza
israeliane.
I sacerdoti delle tre confessioni presenti a
Taybeh – greco-ortodossa, latina e greco-melchita – hanno
lanciato un appello disperato. Chiedono protezione, chiedono
giustizia. Ma il silenzio internazionale è assordante. Le violenze,
le provocazioni quotidiane, l’impunità di cui godono i coloni
stanno logorando una comunità che già lotta per
sopravvivere.
L’angoscia ha preso il sopravvento tra le
famiglie. I bambini vivono nella paura, i genitori temono per il
futuro dei propri figli. La prospettiva dell’esilio si fa sempre
più concreta per molti, nonostante le radici profondissime che
legano queste persone alla loro terra. Taybeh rischia di diventare
l’ennesima vittima di una strategia lenta ma inesorabile di
cancellazione dell’identità cristiana in Terra Santa.
La
violenza israeliana contro i cristiani non è un episodio isolato, né
un effetto collaterale. È parte di una dinamica più ampia che sta
contribuendo in modo decisivo – molto più di quanto i nostri
politici vogliano ammettere – all’estinzione delle comunità
cristiane in Medio Oriente. Un processo silenzioso, ma spietato, che
rischia di cancellare per sempre una presenza millenaria in una delle
regioni più sacre del mondo.
LUCA COSTA
PONTE ARCOBALENO: LUCA COSTA: una voce del pensiero alternativo
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