domenica 13 luglio 2025

Morti sospette

 Due morti, un silenzio. Il caso Alstom, Macron e l’ombra lunga dei suicidi sospetti

Parigi, 7 giugno e 7 luglio 2025. Due morti. Due "suicidi". Troppa coincidenza, troppo silenzio.

Nel giro di un solo mese, due figure centrali nella denuncia della svendita dellindustria strategica francese (Alstom) agli Stati Uniti Olivier Marleix e Éric Denécé – sono stati trovati morti in circostanze ufficialmente etichettate come suicidi. Il primo, deputato della destra repubblicana, già presidente della commissione dinchiesta sulla vendita di Alstom a General Electric. Il secondo, ex-agente dei servizi e direttore del CF2R, uno dei pochi analisti francesi ad aver pubblicamente definito quella cessione un atto di capitolazione”.

Il silenzio delle istituzioni è assordante. Quello dei media di regime, quasi offensivo. Nessuno si chiede perché due voci critiche, impegnate su uno stesso dossier esplosivo, si spengano a poche settimane luna dallaltra. Nessuno, tranne chi non accetta che la democrazia venga trattata come una vetrina mentre nel retrobottega si trafficano interessi di Stato.

Macron e laffaire Alstom: storia di un tradimento

Torniamo indietro: è il 2014. Emmanuel Macron, appena nominato Ministro dellEconomia sotto Hollande, dirige la cessione della divisione energia di Alstom (leader mondiale nella produzione di turbine e sistemi elettrici per l’industria atomica) a General Electric. Un affare che costò alla Francia una fetta enorme di sovranità industriale e tecnologica e che coincise, curiosamente, con una promozione rapidissima dellallora sconosciuto Macron verso lEliseo.

Non fu una vendita. Fu una resa industriale, sotto ricatto: mentre la giustizia americana minacciava i dirigenti Alstom con accuse penali, GE si offriva come salvatore. Il risultato? Un colosso francese svanito, migliaia di posti di lavoro persi, know-how strategico trasferito oltreoceano.
E Macron? Invece di difendere gli interessi nazionali, aprì la porta. Col sorriso delluomo pulito, si è venduto, orchestrando dietro le quinte la rapina del secolo ai danni dell’industria francese.

Marleix e Denécé: due voci inascoltate

Olivier Marleix, nel 2018, presentò una denuncia formale alla procura nazionale finanziaria per sospetti di corruzioneattorno allaffaire Alstom. Parlava di patti occulti, di pressioni, di responsabilità politiche altissime.
É
ric Denécé, con linguaggio più tecnico ma altrettanto duro, parlava di cedimento di Stato, di un’élite pronta a sacrificare asset strategici in nome del carriérisme e della sottomissione allImpero americano.

Entrambi non erano complottisti. Erano analisti, parlamentari, uomini delle istituzioni. E ora sono entrambi morti, in circostanze misteriose. Uno impiccato in casa, con un biglietto ancora non reso pubblico. Laltro partito con un colpo di fucile, nell’incredulità di amici e parenti, mentre stava organizzando competizioni sportive, una vita piena e ricca. Silenzio dei media, vietato fare domande, circolare, niente necrologi ufficiali, Denécé è stato salutato solo da blog e siti indipendenti.

Macron : l’intoccabile

In Francia, oggi, chi tocca i segreti energetici, chi indaga sulle multinazionali coperte dalla République, chi osa dire che linteresse nazionale è stato tradito, viene prima delegittimato, poi ucciso, poi dimenticato.

Il libro inchiesta di Olivier Marlaix del 2021, Les Liquidateurs - Ce que le macronisme inflige à la France et comment en sortir, non è più in vendita su Amazon, ne su altri siti. Da una settimana. È un caso?

E Macron? Twitta commosso. Parla di uomo di convinzioni. Come se non sapesse che la convinzione di Marlaix fosse che la sua irresistibile ascesa alla presidenza fosse legata al più grave scandalo di corruzione made in USA della storia di Francia.

LUCA COSTA

PONTE ARCOBALENO: LUCA COSTA: una voce del pensiero alternativo



Nessun commento:

Posta un commento

Israele contro i Cristiani

 Cisgiordania: Israele contro i cristiani Nel cuore della Cisgiordania, a pochi chilometri da Ramallah, sorge Taybeh, l’ultimo villaggio ...