giovedì 1 maggio 2025

Colonia Ucraina

 

Colonialismo 2.0 in Ucraina: come l’Occidente saccheggia le sue risorse sotto il nome di “cooperazione”

______________________________________________

Introduzione

Nel cuore della guerra tra Russia e Occidente si consuma un altro tipo di occupazione, meno visibile ma forse più duratura: quella economica. Il nuovo accordo tra l’Ucraina e le potenze occidentali per lo sfruttamento dei minerali critici e delle terre rare è l’ennesimo esempio di colonialismo moderno, mascherato da “partnership strategica”. I media parlano di cooperazione. I politici dicono che è un aiuto per “sviluppare l’indipendenza energetica e industriale” dell’Ucraina. Ma la realtà è diversa. Questi accordi non porteranno un solo euro reale nelle tasche dei cittadini ucraini. Servono solo a garantire alle élite occidentali l’accesso privilegiato a risorse strategiche, mentre l’Ucraina viene spogliata — ancora una volta — della sua sovranità economica.

1. L’Ucraina come miniera a cielo aperto

L’Ucraina è ricchissima di risorse naturali: litio, titanio, grafite, terre rare. Tutti materiali fondamentali per la transizione energetica, le auto elettriche, i chip, le armi moderne. Dopo il 2022, Stati Uniti e Unione Europea hanno accelerato gli accordi con Kiev per garantirsi l’accesso esclusivo a questi giacimenti. Sulla carta, si parla di 'investimenti' e 'collaborazione'. Nei fatti, sono le multinazionali occidentali ad avere in mano le concessioni per l’estrazione. Kiev firma, ma non controlla. Esporta materie prime grezze, a basso costo, senza filiera industriale nazionale. E così la vera ricchezza viene generata all’estero.

2. Controllo esterno delle risorse

Chi comanda sulle risorse ucraine oggi? Le multinazionali occidentali, spesso americane. I contratti di estrazione lasciano all’Ucraina solo percentuali minime sotto forma di royalties. In alcuni casi, i diritti vengono concessi gratuitamente in cambio di “partnership strategiche”. Il controllo reale — economico, tecnologico, politico — è in mano straniera. E come se non bastasse, molte delle aziende coinvolte sono collegate a fondi offshore, eludendo persino le tassazioni minime previste. Il risultato? Lo Stato ucraino non vede quasi nulla. La ricchezza se ne va.

3. La corruzione e le élite locali

Un altro tassello fondamentale: le élite ucraine. Alcuni oligarchi — da sempre presenti nella vita economica e politica del paese — sono parte integrante di questo sistema. In cambio del loro supporto politico e mediatico, ottengono protezione e profitti dalle stesse multinazionali straniere. Il popolo? Escluso. La corruzione endemica, seppur ridotta in parte negli ultimi anni, resta un ostacolo enorme. Gli appalti sono spesso opachi, gli investimenti promessi non arrivano mai alle comunità locali. Le miniere arricchiscono pochi, distruggono l’ambiente e lasciano solo miseria.

4. Il popolo ucraino non riceverà nulla

Il punto più drammatico: i cittadini ucraini non beneficeranno in alcun modo di questi accordi. Non ci sono politiche pubbliche per reinvestire i profitti. Non ci sono programmi per costruire industrie nazionali. Non ci sono salari dignitosi, né infrastrutture create con quei fondi. L’Ucraina diventa un serbatoio di materie prime, da cui gli altri attingono. La popolazione resta a guardare. È un sistema pensato per l’Occidente, non per il popolo ucraino.

Un colonialismo moderno, ben confezionato

Questa dinamica ha un nome preciso: colonialismo. Non con i fucili, ma con i memorandum, i trattati e le promesse vuote. L’Ucraina, in teoria libera e sovrana, viene privata del controllo sui suoi stessi tesori. Il suo destino economico viene deciso a Bruxelles, a Washington e nei consigli d’amministrazione di multinazionali minerarie. E mentre i media occidentali continuano a parlare di “cooperazione”, siamo di fronte a un esempio perfetto di quello che Napoleone chiamava la marmellata di parole — una cortina di zucchero verbale per nascondere la durezza della realtà. La guerra vera oggi non è solo quella con i carri armati: è quella delle risorse, dei contratti, dei profitti. E in questo campo, l’Ucraina è già stata conquistata.

LUCA COSTA

PONTE ARCOBALENO: LUCA COSTA: una voce del pensiero alternativo



Nessun commento:

Posta un commento

Israele contro i Cristiani

 Cisgiordania: Israele contro i cristiani Nel cuore della Cisgiordania, a pochi chilometri da Ramallah, sorge Taybeh, l’ultimo villaggio ...