L’Unione Europea: Finanziatore Inconsapevole dell’Islamismo Radicale?
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Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha erogato milioni di euro a organizzazioni che, secondo alcune fonti, promuovono l'islamismo radicale. Tra queste:
ENAR (European Network Against Racism): Ha ricevuto oltre 12 milioni di euro, nonostante alcuni suoi membri siano associati ai Fratelli Musulmani.
Islamic Relief Worldwide e Islamic Relief Germany: Hanno beneficiato di circa 7,3 milioni di euro, nonostante le accuse di legami con gruppi estremisti.
FEMYSO (Forum of European Muslim Youth and Student Organisations): Ha ricevuto più di 130.000 euro, pur avendo membri legati a organizzazioni controverse.
Università nella Striscia di Gaza: Hanno ottenuto circa 2,8 milioni di euro, inclusa l'Università Islamica di Gaza, associata a figure di spicco di Hamas.
Università di Gaziantep in Turchia: Ha ricevuto oltre 340.000 euro, nonostante abbia reso omaggio a leader di Hamas.
Questi finanziamenti sollevano interrogativi sulla coerenza dell’UE nel sostenere i propri valori fondamentali.
L’Unione Europea e il paradosso delle tasche bucate
Mentre milioni di cittadini europei faticano a far quadrare i conti tra inflazione, bollette e mutui alle stelle, la Commissione Europea spalanca il portafoglio – che ovviamente non è suo, ma nostro – per elargire milioni di euro a organizzazioni in odor di islamismo politico o radicale. Con un'ingenuità che sfiora il surreale, i burocrati di Bruxelles sembrano ignorare ogni campanello d’allarme. O forse lo sentono, ma hanno le cuffie del politicamente corretto incollate alle orecchie.
E così, ENAR riceve 12 milioni di euro. Ma certo, chi non vorrebbe combattere il razzismo, no? Peccato che tra le sue fila ci siano simpatizzanti di ideologie che, se potessero, cancellerebbero i diritti fondamentali di donne, omosessuali e dissidenti con la stessa disinvoltura con cui si fa un tweet.
Islamic Relief prende circa 7,3 milioni di euro. Nonostante le accuse (anche da parte di paesi musulmani moderati) di avere contatti pericolosi con ambienti estremisti, resta una delle ONG preferite nei salotti europei.
FEMYSO incassa oltre 130.000 euro. Per cosa? Per “combattere la discriminazione” – ma, a giudicare dalle critiche ricevute, a senso unico.
Università col turbante e col portafoglio pieno
Il dramma diventa farsa quando si scopre che università di Gaza – incluso l’ateneo noto per aver dato una cattedra ad alcuni esponenti di Hamas – ricevono milioni di euro per “programmi educativi”. Evidentemente l’UE ha deciso che anche i fondamentalisti hanno diritto a una buona istruzione... finanziata da noi.
La Università di Gaziantep, in Turchia, rende omaggio al leader di Hamas? Nessun problema: arriva comunque un bel bonifico europeo da 340.000 euro.
Riflessioni amare su una classe dirigente disconnessa dalla realtà
Tutto questo non è solo uno scandalo finanziario. È un insulto alla lucidità politica. È la dimostrazione che l’establishment europeo vive in una bolla, dove l’apparenza di inclusività conta più della sostanza, dove la lotta al razzismo giustifica tutto, anche il flirt con ideologie totalitarie.
Questa “ingenuità” non è neutra: è pericolosa. Perché finanziare queste realtà significa minare i principi stessi della democrazia europea. Significa dare voce (e soldi) a chi sogna una società incompatibile con la libertà individuale, la laicità, l’uguaglianza di genere, e persino con la libertà di parola che permette a un giornale di denunciare queste derive.
L’Europa del futuro o la caricatura di se stessa?
Il contribuente europeo – quello vero, che paga le tasse, che rispetta le leggi e che crede nei valori democratici – merita una risposta. Perché non è solo una questione di soldi, ma di identità, di visione del futuro, di coraggio nel difendere i nostri ideali senza cadere nella trappola dell’auto-colpevolizzazione permanente.
Il vero scandalo, in fondo, non è che queste organizzazioni esistano. È che le stiamo finanziando noi, con un entusiasmo degno di un sonnambulo che cammina verso il burrone.
E mentre Bruxelles predica vigilanza, inclusione e sicurezza… continua a scrivere assegni a occhi chiusi.
LUCA COSTA
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