La maestra su OnlyFans? No, il vero scandalo è lo stipendio da fame (ma a nessuno importa)
In Italia
succede spesso che ci si indigni con fervore, purché l’indignazione
non scalfisca l’ordine delle cose. Prendiamo il caso di Elena
Maraga, la maestra d’asilo veneta licenziata per “giusta causa”
perché... orrore! aveva un profilo su OnlyFans. Apriti cielo. I
benpensanti sono subito scesi in campo, armati di rosari e moralismo
prêt-à-porter, per difendere i pargoli dalle influenze malefiche
della pornografia a chilometro zero.
Ma nessuno—andiamo,
proprio nessuno—ha sentito il bisogno di farsi una domanda
banalissima: come mai una maestra, laureata, formata, con
responsabilità educative cruciali, è costretta a spogliarsi su
internet per mettere insieme uno stipendio decente?
Ah no,
quella riflessione fa troppo rumore. Meglio il vociare indignato,
meglio la condanna pubblica su TikTok e il comunicato della scuola
cattolica sulla "coerenza con i valori educativi". Che poi,
a essere coerente con il valore dell’educazione, forse bisognerebbe
iniziare con il pagarla.
Perché vedete, in Italia la
povertà va bene, purché sia silenziosa e umile. Va bene che
un’insegnante guadagni 1.200 euro al mese, che si sobbarchi classi
impossibili, genitori isterici, dirigenti pressanti e burocrazia
kafkiana. Va bene che non riesca a pagare l’affitto o a fare una
spesa decente. Quello che non va bene è che questa persona osa usare
il suo corpo, la sua immagine e la sua libertà per cercare di uscire
da una condizione economica umiliante.
E allora giù il
linciaggio. Perché qui non ci scandalizza il fatto che un maestro
guadagni meno di chi imbusta volantini, ci scandalizza che cerchi di
rimediare vendendo qualcosa che non sia la sua dignità professionale
in saldo.
Eppure, non sarebbe il caso di domandarci perché
in Italia chi insegna è trattato peggio di un rider? Non sarebbe il
momento di dire che se uno stipendio da insegnante costringe una
persona a cercare introiti su OnlyFans, il problema non è OnlyFans,
è lo stipendio?
Ah no, troppo complicato. Troppo
sovversivo. Meglio continuare a parlare di “scandalo morale”
finché le scuole cadono a pezzi, gli insegnanti emigrano, e la
classe dirigente si forma su YouTube.
Nel frattempo, la
prossima volta che vi indignate per una maestra su OnlyFans, provate
a indignarvi anche per il fatto che in Italia l’insegnamento vale
meno di un abbonamento mensile alla sua pagina.
Ma
tranquilli: la coscienza collettiva è salva. Elena Maraga è stata
licenziata. L’onore dell’educazione italiana è salvo. Lo
stipendio no, ma quello non fa notizia.
LUCA COSTA
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