ITALIA, IL PAESE DOVE LAVORARE È UN LUSSO E SOPRAVVIVERE È UN MIRACOLO
In Italia, nel 2025, un lavoratore può spaccarsi la schiena 40 ore alla settimana e portare a casa 1.040 euro netti al mese. Sì, hai letto bene: 1.040 euro. È questo lo 'stipendio' (chiamiamolo elemosina) previsto per un neoassunto dell'agroalimentare, settore primario, fondamento dell’economia reale. Un lavoro spesso fisico, duro, continuo, che vale meno di un affitto in qualsiasi città italiana. Ma qui il merito ce l’hanno solo gli evasori, i furbi e chi sfrutta.
⚖️ FRANCIA E GERMANIA HANNO UN SALARIO MINIMO GENERALE. NOI? UNA GIUNGLA CONTRATTUALE
Francia (2025):
1.398 € netti al mese – salario minimo nazionale, uguale per
tutti.
Germania: 1.509 € netti al mese, anche questo uguale
per tutti.
In Italia? No, qui non abbiamo un salario minimo
legale. Abbiamo 900 contratti collettivi diversi, ognuno con le sue
tabelle, i suoi livelli, i suoi cavilli. Il risultato? Un infermiere
può guadagnare 1.400 euro netti dopo anni di esperienza. Un
insegnante 1.500 euro netti. Un operaio specializzato della
metalmeccanica 1.300 euro netti. E i giovani? Trattati come carne da
discount.
E poi la politica e la TV osano dire:
“I
giovani non vogliono lavorare.”
“Ci serve manodopera
dall’estero.”
Ma quale lavoro? A queste condizioni non è
lavoro, è sottomissione.
💸 L’inflazione corre, i salari stanno fermi
Inflazione 2022:
+8,1%
Inflazione 2023: +5,7%
Aumenti salariali? Quasi
nulli.
I salari reali (cioè quelli con cui mangi e paghi
l'affitto)? In calo dal 1990.
Nel 2024, la retribuzione media
netta mensile è inferiore a quella del 2008, mentre mutui, affitti,
spesa alimentare, bollette e carburante sono esplosi.
🏦 Lo Stato? Lava le mani, finanzia la guerra, e ci lascia nell'indigenza
Miliardi per armi, fondi per interessi di casta, superbonus per immobili di lusso, ma per aumentare gli stipendi non c’è mai un euro. La proposta di introdurre un salario minimo nazionale a 9 euro l’ora è stata affossata come “troppo rigida”. Troppo rigida? Per chi? Per chi guadagna 18.000 euro al mese in Parlamento?
👮♂️ 👩🏫 👨⚕️ Gli ultimi difensori dello Stato: poveri in divisa
Un agente delle
forze dell’ordine guadagna in media 1.400 euro netti al mese.
Un
docente di ruolo con 10 anni di servizio: 1.500–1.600 euro
netti.
Un infermiere ospedaliero: 1.450 euro netti.
E poi
ci chiediamo perché scappano tutti all’estero. Perché in
Germania, Olanda, Svezia, gli stessi ruoli partono da 2.500 euro
netti.
🤬 Una rabbia legittima. Altro che “bamboccioni” o “choosy”
Siamo il Paese dei
working poor. Un Paese in cui:
- 3 milioni di persone lavorano
ma sono sotto la soglia di povertà.
- 1 giovane su 3 lavora a
termine o con part-time forzato.
- Il 25% dei contratti
collettivi è firmato da sigle sindacali fantasma.
- 1,7 milioni
di famiglie vivono senza reddito da lavoro.
E ci chiediamo
perché i ragazzi non vogliono fare figli. Non riescono nemmeno a
pagare un affitto.
✊ Se questa non è una guerra ai lavoratori, allora cos'è?
È tempo di dire la
verità: in Italia il lavoro dipendente è trattato come un problema.
Un peso da tassare, da spremere, da dimenticare. Ma chi costruisce
ponti, cura anziani, forma bambini, tiene in piedi i supermercati,
garantisce l’ordine pubblico?
Senza di loro il Paese muore.
🔚 Chi non si incazza oggi, è complice.
Questo non è un
articolo.
È un grido.
Una sirena.
Un insulto alla
logica che continua a restare senza risposta.
O si cambia, o si
affonda.
LUCA COSTA
PONTE ARCOBALENO: LUCA COSTA: una voce del pensiero alternativo
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