La
traduzione di Nietzsche
filosofo e politico
di Alfred Baeumler è un lavoro quanto mai opportuno per stimolare la
riflessione sul pensatore della “morte di Dio”, riflessione che
spesso rischia di fermarsi alle cristallizzazioni delle
interpretazioni consolidate o, peggio ancora, di invischiarsi nella
melma della “correttezza politica”.
Alfred
Baeumler è considerato il maggior interprete nazionalsocialista di
Nietzsche e tanto basta a renderlo infrequentabile per gli
intellettuali impegnati nella costruzione del consenso al regime
mondialista. Tuttavia la lettura di questo testo è assolutamente
significativa per l’esegesi del pensiero nietzscheano: il testo di
Baeumler è una miniera di informazioni utili per gli studiosi
odierni, sebbene contenga alcuni elementi relativi alle contingenze
dell’epoca in cui fu scritto (1931) .
Baeumler
focalizzava l’attenzione dei lettori sugli aspetti di critica al
Cristianesimo che erano fin dall’inizio oggetto di
ridimensionamento e di interpretazioni “buoniste”, fra cui quella
della sorella di Nietzsche che cercava, con atteggiamento patetico,
di smorzare i toni della polemica anticristiana per non urtare i
lettori “moderati”. Baeumler evidenziava come la critica del
Cristianesimo si concretizzasse in una radicale avversione alla
morale borghese-umanitaria, segno distintivo delle democrazie
liberali.
Baeumler
anticipava con straordinaria preveggenza gli esiti neototalitari che
la democrazia avrebbe sviluppato, e citando un passo di Umano,
troppo umano
immaginava lo spaventoso scenario di omologazione e di asservimento
realizzato oggi dall’Unione Europea.
Dal
testo di Baeumler, Nietzsche emerge con la statura di un fondatore di
religioni, come un profeta del neopaganesimo che libera le coscienze
dal peso opprimente del peccato originale e del complesso di colpa.
Particolarmente
interessanti sono le considerazioni sui rapporti fra Nietzsche e
l’illuminismo. Se Nietzsche appare vicino a Voltaire per la critica
corrosiva e dissacrante della metafisica cristiana, il filosofo
sassone è infinitamente lontano da Rousseau, maestro del
risentimento moralizzatore che ha generato la mentalità
compassionevole e femminea dell’egualitarismo moderno.
Alcune
parti del libro prendevano in esame il pensiero di Nietzsche in
riferimento alle idee del nazionalismo tedesco. Queste pagine, meno
coinvolgenti per il lettore contemporaneo, sono tuttavia un
interessante documento della mentalità dell’epoca e dello sviluppo
del pensiero politico. In ogni caso Baeumler sottolinea come il
filosofo della volontà di potenza non fosse riconducibile sic
et simpliciter alle
applicazioni operative della politica.
Il
traduttore Luigi Alessandro Terzuolo ha aggiunto al volume una sua
postfazione con illuminanti considerazioni sul testo e sul suo
autore. Il libro contiene anche un indice tematico molto utile per
orientarsi nel labirintico pensiero di Nietzsche.
Il
testo di Baeumler, reso facilmente accessibile al pubblico italiano
da questa traduzione, rappresenta un importante punto di riferimento
per offrire nuovo dinamismo agli studi su Nietzsche, autore che si
presta sempre a interpretazioni di rinnovata originalità.
***
Alfred
Baeumler, Nietzsche
filosofo e politico,
Edizioni di Ar, 2003
Nessun commento:
Posta un commento