L'Europa dei Nani e la Pace Decisa Altrove
Leader senza peso continuano a spingere per la guerra in Ucraina, mentre Trump e Putin potrebbero chiuderla da soli
L'Unione Europea si scopre irrilevante. Di fronte alla possibilità che un accordo tra Donald Trump e Vladimir Putin possa porre fine al conflitto in Ucraina, i leader europei si agitano e protestano. Ma chi li ascolta davvero? Dopo due anni di fallimenti strategici e miliardi di euro bruciati per alimentare una guerra senza speranza, questi burocrati strapagati continuano a ripetere gli stessi slogan guerrafondai, incapaci di accettare la realtà: il destino dell'Ucraina si decide altrove.
L'UE che non ha un esercito ma vuole la guerra
Il caso più grottesco è quello di Kaja Kallas, Alta rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Un'Unione Europea che non ha un esercito, che dipende completamente dalla NATO per la sicurezza, ma che si permette di lanciare proclami di guerra. Kallas ha dichiarato che “non si può negoziare la pace senza l’Europa”, ribadendo che l’UE deve essere parte attiva nelle discussioni. Un'affermazione ridicola, considerando che l'Europa non ha mosso un dito per imporre una soluzione diplomatica quando avrebbe potuto, preferendo invece sabotare gli accordi di Minsk e provocare Mosca con un'espansione NATO sconsiderata.
E mentre questi burocrati si riempiono la bocca di parole come “difesa europea” e “sovranità”, incassano stipendi da decine di migliaia di euro al mese senza alcuna reale responsabilità. Nessuno di loro, ovviamente, rischia nulla. Nessuno di loro ha figli al fronte.
Leader europei disperati: la fine dell'era Biden li terrorizza
La reazione isterica dei leader europei alla prospettiva di una pace negoziata tra Trump e Putin dimostra solo una cosa: la loro totale dipendenza dagli Stati Uniti. Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares ha tuonato che “Non si può determinare nulla sull'Ucraina senza la sua partecipazione, né sulla sicurezza europea senza l'Europa”. Ma chi lo ha mai chiesto?
Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che “non si può negoziare la pace senza l’Europa”, ribadendo che l’UE deve essere parte attiva nelle discussioni.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sottolineato che “qualsiasi accordo di pace deve coinvolgere l'Ucraina e garantire la sua integrità territoriale”, aggiungendo che “non accetteremo una pace dettata dalla Russia”.
Il segretario generale della NATO Mark Rutte ha affermato che “qualsiasi accordo di pace non può essere imposto dall'esterno”, sottolineando l'importanza di un coinvolgimento attivo dell'Europa.
L’Europa si è abituata troppo bene all’amministrazione Biden, a miliardi di dollari in aiuti e alla CIA che distribuisce favori. Ma ora, con Trump pronto a tornare alla Casa Bianca, il vento sta cambiando. E in UE non l’hanno ancora capito: la stagione dei genuflessi davanti a Washington sta per finire.
Una guerra che deve finire. Subito.
La verità è che questa guerra non ha mai avuto possibilità di essere vinta dall’Ucraina. Ma invece di accettare l’evidenza, i leader europei continuano a giocare con la vita degli ucraini, alimentando illusioni e spingendo per un conflitto che porta solo morte e devastazione.
È ora che l’UE riconosca i propri errori: la Russia non si può provocare impunemente, sabotare gli accordi di Minsk è stata una follia, e Putin – con tutte le critiche che gli si possono fare – ha dato una lezione di geopolitica a una schiera di nani senza visione né coraggio.
Putin, il gigante, e i nani da giardino europei
Mentre i leader europei si dibattono in dichiarazioni isteriche, incapaci di incidere sulla realtà, Vladimir Putin gioca su una scacchiera più grande, con una strategia chiara e una visione di lungo periodo. Ha resistito alle sanzioni, ha consolidato il fronte interno, ha rafforzato le alleanze internazionali e ha messo in ginocchio l'industria militare occidentale.
Dall'altra parte, in Europa, vediamo solo nani da giardino. Macron, Scholz, Kallas, Rutte: figure mediocri, senza peso, prive di qualsiasi carisma o spessore strategico. Prigionieri di ideologie fallimentari e burattini di interessi altrui, si dimenano impotenti mentre il corso della Storia li ignora.
Putin
non è solo il leader della Russia: è l’unico
leader vero in questo scenario. E, volenti o nolenti, sarà
lui
a decidere il futuro dell'Ucraina e dell'Europa. Il resto? Solo
rumore di fondo.
LUCA COSTA
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