OMOLOGAZIONE
OTTUNDIMENTO
OBBEDIENZA
Questi
in sostanza sono gli obiettivi formativi della scuola nell’Italia
contemporanea e in generale in tutte le "democrazie liberali".
Praticamente il sistema scolastico ha ripristinato il principio di
autorità, riportando il mondo della cultura ai tempi del caso
Galileo!
Per
farsi un’idea di come sia avvenuto tutto ciò è utilissima la
lettura del saggio di Ernesto Galli della Loggia L’aula
vuota. Come l’Italia ha distrutto la sua scuola.
Il libro ripercorre le tappe che hanno depotenziato e destrutturato
il ruolo della scuola come luogo di istruzione per trasformarla in
luogo di educazione.
Com’è
noto un punto di svolta fondamentale nella storia della scuola
italiana è stata la riforma Gentile del 1923. Il fatto che questa
riforma sia stata attuata durante il ventennio mussoliniano ha
scatenato i feroci attacchi da parte di una fascismofobia irrazionale
e dilagante, che nel pieno del XXI secolo si sta addirittura
rafforzando. E poco importa che gli elementi più spiccatamente
fascisti della scuola di quell’epoca siano stati attivati dai
successori di Gentile!
La
riforma Gentile rimarcava il carattere formativo fondamentale delle
materie umanistiche che, a memoria d’uomo, sono sempre state la
base dell’istruzione in tutti i sistemi scolastici. Dopo la seconda
guerra mondiale le ideologie di sinistra hanno dato libero sfogo al
loro odio viscerale per la cultura umanistica, non tanto per favorire
l’insegnamento delle pur importantissime materie scientifiche,
quanto per costruire un tipo antropologico incapace di sviluppare una
prospettiva storica, e perciò facilmente manipolabile.
Nella
seconda metà del ‘900 mentre i democristiani, totalmente alieni
dal mondo della cultura, si spartivano le poltrone, le forze di
sinistra attuavano la strategia gramsciana, occupando
sistematicamente i centri dell’informazione e della formazione.
La
svolta decisiva si è verificata, ovviamente, col ‘68: sull’onda
lunga di quell’anno nella scuola si è assistito al predominio
della pedagogia, che ha assunto sempre di più il carattere
dell’indottrinamento. Naturalmente la stella polare della pedagogia
moderna è l’Emilio
di Rousseau, secondo il quale il fanciullo deve essere protagonista
di un suo percorso educativo che si definisce autonomo ma che in
realtà è abilmente manovrato da un educatore in posizione defilata.
E
proprio negli anni ‘60 nel contesto italiano gli intellettuali
hanno idolatrato il santone don Lorenzo Milani, che ha predicato una
scuola nella quale i "poveri" avrebbero avuto la
possibilità di emanciparsi dalle classi sociali dominanti. Le idee
di don Milani sono state applicate con convinzione incrollabile, e il
risultato è che le oligarchie sono divenute sempre più forti, e la
massa dei cittadini sempre più anonima!
Secondo
Galli della Loggia questo risultato sarebbe stato un tradimento delle
intenzioni del prete di Barbiana, ma da un altro punto di vista si
potrebbe osservare che la dottrina donmilanesca si pone come
fondamento pedagogico dell’ecumene mondialista...
La
sinistra, inoltre, ha raccolto i frutti del suo impegno anche dopo la
fine della guerra fredda: a partire dagli anni ‘90 gli stessi
leader dei partiti di destra, essendosi formati in quel modello di
scuola, hanno continuato inconsapevolmente, come fossero in stato
d’ipnosi, ad attuare politiche di sinistra, anche nel settore
scolastico. Come se non bastasse sullo sfondo incombono i minacciosi
Moloch del multiculturalismo, dell’europeismo, del mondialismo, che
stanno attuando un processo di decostruzione della personalità umana
a partire dai suoi fondamenti più elementari…
Eppure
perfino i mass media ufficiali sono costretti ad ammettere il
fallimento della scuola, divulgando i dati sconfortanti e impietosi
sulla cultura generale degli italiani, che leggono pochissimo e che
hanno difficoltà a interpretare testi scritti anche molto facili.
Quanto poi alla classe dirigente sono proverbiali i grossolani errori
dei parlamentari sui grandi avvenimenti storici: del resto per loro
istituire una scuola più selettiva significherebbe perdere voti…
Ovviamente
in questo vuoto totale le ideologie progressiste affondano come una
lama nel burro e hanno facile gioco nel propagandare le loro
narrazioni infantili e superficiali. A questo proposito Galli della
Loggia si sofferma particolarmente sull’insegnamento della
Costituzione che spesso viene trattata non come un opportuno oggetto
di studio che i futuri elettori devono conoscere, ma come fosse una
“Parola di Dio” data una volta per tutte e immutabile nei secoli
dei secoli. Ovviamente questo culto feticistico della Costituzione
tende a passare sotto silenzio aspetti imbarazzanti per il
progressismo totalitario: la libertà di espressione, la sovranità
popolare e la separazione dei poteri sono argomenti di cui i
catechisti costituzionali parlano poco volentieri…
La
realtà della scuola oggi è quella di un’istituzione che procede
per forza d’inerzia, soffocata da una mole spaventosa di burocrazia
scritta in un linguaggio ampolloso, ripetitivo, ridondante e con
accenti criptici verosimilmente ispirati all’esoterismo massonico.
E gli insegnanti italiani, pur essendo fra i più bistrattati e
sottopagati del mondo, in larga parte si sono dimostrati
particolarmente servili verso il potere!
La
denuncia di Galli della Loggia è di una franchezza encomiabile e
molto rara nel soffocante clima di conformismo che domina l’attuale
vita culturale: la lettura di questo saggio è un importante punto di
partenza per riflettere su un settore strategico come la scuola.
Del
resto non tutto è perduto: ci sono anche insegnanti preparati e
appassionati che si sentono sminuiti e che manifestano volontà di
cambiamento.
Gli
studenti, poi, sono meno stupidi di come il potere li immagina e
spesso percepiscono il sapore dolciastro e sciropposo che
caratterizza l’indottrinamento rispetto all’esercizio dello
spirito critico.
Insomma
nonostante le devastazioni che l’istituzione scolastica ha subito,
la speranza è l’ultima a morire…
***
Ernesto
Galli della Loggia, L’aula
vuota. Come l’Italia ha distrutto la sua scuola,
Marsilio 2019, p.240

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